La pratica si svolgerà giovedì dalle 18.30 alle 20:00, a partire dal 7 dicembre.
Occorre vestirsi con abiti comodi al movimento possibilmente bianchi
Vi aspettiamo per provare gratuitamente a comprendere col corpo l’anima del Waraku.
Che cosa è il Waraku ?
Il Waraku è un BUDO. E cosa significa praticare un Budo ?
Il nome BUDO è un termine giapponese composto dagli ideogrammi (kanji) “BU”, che significa letteralmente “fermare, arrestare, lasciare le lance, cessare” e “DO”, tradotto in occidente come “via, percorso, cammino, ciò che conduce” in senso non tanto fisico ma etico e morale. Uscendo dai canoni della traduzione letterale il fermare o lasciare le lance (BU), assume il significato più profondo di “armi” e quindi di “guerra”. Quindi l’etimologia lascia spazio al budo come “via per la cessazione della guerra” o meglio “via che conduce alla pace”. Questo termine ha seguito l’evoluzione del concetto di arte marziale giapponese, quando si è passati alla formazione di persone, che perseguono un cammino spirituale mediante le arti marziali (ovvero quelle del budo).
La massima aspirazione del budoka (praticante di budo) consiste quindi nel far cessare il combattimento e quindi l’ostilità mediante un “disarmo” della propria e altrui aggressività.
Chi lo ha ideato ?
Hiramasa Maeda Sensei. Chi è Maeda?
Hiramasa Maeda già campione nazionale di Karate, nel 1983 incontra alla Oomoto il suo maestro Okuyama Tadao e resta affascinato dalle sue tecniche, ne diviene allievo, le sviluppa e amplia con profondi studi sul kototama sino a quando nel 2000 riceve da Kiyoko Deguchi guida spirituale Oomoto, il mandato di diffonderle per il bene dell’ umanità, la stessa indica a Maeda il nome di questo budo Waraku che si può tradurre in: Pace e armonia eterna.
Le basi del moderno Waraku sono sicuramente antiche, nelle forme di Hachiriki (otto forze) e Hachiken (otto spade) quest’ ultima si pratica con un particolare bokken (spada di legno) detta Tsurugi, esse si applicano alla tavola delle sacre parole del kototama o kotodoma.
Che cosa è il Kototama: Koto= parola, discorso, lingua. Tama= spirito, anima.
Kototama è dunque “la parola dello spirito”, “La voce dell’anima”.
Riassumendo lo scopo del Waraku è creare pace e armonia unendo pacificamente le persone attraverso le modalità e tecniche insegnateci personalmente da Hiramasa Maeda stesso ai cui stage ho più volte partecipato. Esso porta bilanciamento mentale, fisico ed emozionale al praticante e intorno a lui, sviluppa il bilanciamento del centro del corpo, da cui segue l’ armonia del resto del corpo e della mente.
Nel Waraku si apprendono una serie di antichi movimenti spiraliformi, con l’attento uso del respiro ed emissione di suoni. Il messaggio di fratellanza e ripudio della violenza unisce i due sessi che lo praticano senza ostentazione della forza fisica, armonizzando le persone fra loro.
Si pratica singolarmente, a coppie e in gruppo, a mani nude o la spada di legno detta Tsurugi, che al contrario di una Katana non divide ma unisce.
Ciao a Tutti, Il mio nome è Konnis Paris, da sette anni pratico la disciplina giapponese del Waraku, che continuo a perfezionare presso il Wa Do Shi Bu, Dojo sito in Rimini condotto da Aldo Shinnosukè Ricciotti. Con la sua attenta e generosa guida chiarificatrice, assieme agli stage del maestro Hiramasa Maeda, ho perfezionato la mia comprensione attuale di questa pratica che continuo a studiare.
Ora grazie all’ interesse e accoglienza di Franco voglio condividerla tra le attività della Porta dello Shen.
Attraverso la pratica del Waraku e le sue modalità, ho potuto aumentare la comprensione di vari aspetti della mia e altrui personalità, considero questo cammino come una attività di accoglienza psicofisica reciproca, con aspetti spirituali impliciti. Da qui il mio desiderio di condividere questo valore anche attraverso il ruolo dell’insegnamento, con le modalità indicate dal Maestro Hiramasa Maeda.